Oggi vorrei dirvi qualcosa in più di noi e mi piacerebbe che fosse l’inizio di una conoscenza reciproca.
Sia io che Federico siamo appassionati di fotografia. Amiamo andare in giro nel weekend a fotografare gli eventi della nostra città, Genova, oppure semplicemente cerchiamo di girare in centro trovando nuovi scorci e spunti interessanti.
Entrambi ovviamente adoriamo la natura. Io amo di più la montagna e tutte le volte che posso scappo in Alto Adige per rigenerarmi. Fede invece preferisce la campagna piemontese e il mare.
La bravura di Federico nel creare oggetti in legno deriva proprio dalla frequentazione dei paesi di campagna in Piemonte e dalla sua curiosità e voglia di sperimentare.
E voi? Qual’è la vostra passione? Scrivetecelo!! 🙂
Oggi vi vogliamo portare passo per passo a creare insieme a noi i nostri ciondoli.
Fase 1. Ricerca e raccolta dei legni
Di questa fase ne abbiamo già parlato, ma è la fase più importante, quella dove si deve cercare la materia prima.
Per farlo bisogna girare sulla spiagge dopo una mareggiata per cercare rami e rametti spiaggiati, oppure nei boschi, alla ricerca di qualche ramo caduto.
Fase 2. Conservazione del legno
I legni raccolti vengono portati a casa da Federico, che li mette ad asciugare sul suo terrazzo. Se non l’aveste capito per questo genere di passione ci vuole molto spazio!!
I legni devono asciugare e invecchiare in modo naturale, al sole.
Fase 3. Preparazione
I legni vengono tagliati “tipo salame” (qui ci giochiamo i lettori vegani 😀 ) con una sega circolare.
I pezzi vengono poi lasciati asciugare ulteriormente al sole per qualche giorno in una scatola di metallo argentata. E si, ci vuole molto tempo per arrivare al risultato finale, ma è importante seguire le necessità del legno.
Fase 4. Lavorazione
Qui inizia la fase che si può definire “mistica paperinesca”. Mistica perché guardando il pezzetto di legno si deve decidere come trasformarlo o cosa inserirci. Prima di decidere si guarda, si traccia il disegno finale a matita e si prendono le misure fino a decidere. Paperinesca perché poi quello che si ha in mente bisogna tradurlo in azioni manuali, tagliando col seghettino, incidendo, scavando l’alloggiamento per l’oggetto…. Il che si traduce in una battaglia tra l’artigiano (in questo caso Federico), gli attrezzi ed il legno.
Fase 5. Colorazione
Finito di realizzare il ciondolo si può dipingere con colori all’acqua per legno e poi ci si può passare una mano di flatting per rendere lucido il tutto e proteggere il legno (è un’operazione non necessaria, dipende dal tipo di legno e dall’effetto che si vuole ottenere). Oppure su può lucidare con l’olio paglierino per esaltarne la grana e poi con il flatting per proteggerlo. In ultimo con un trapanino si fa il buco per l’anello del ciondolo.
Non voleva essere una guida esaustiva, voleva solo farvi capire i processi che si possono fare per arrivare al risultato finale. 🙂
Se avete suggerimenti o critiche costruttive saremo ben lieti di accoglierle!!
Vi starete chiedendo, ma quindi che tipo di ciondoli fate?!
Avete ragione, non vi abbiamo ancora fatto vedere niente!!! 😉
Ecco, questo è uno dei primissimi ciondoli che abbiamo creato ed è diventato il mio preferito, lo metto quasi tutti i giorni!!!
I nostri ciondoli sono come noi, semplici e immediati. Mi piace tenerlo tra le dita e pensare a quante cose ha visto quel pezzo di legno.
E l’idea di ridare vita a vecchie collane e gioielli mi fa sentire in pace con
il mondo.
Non ci vedete anche voi l’azzurro del cielo e del mare in quella pietra? Non
credete che il legno sia un perfetto contorno?
Ecco, questo è quello che vogliamo esprimere, l’armonia della natura
racchiusa in un piccolo oggetto da portare sempre con sè!!
In pratica quello che facciamo è molto semplice. Andiamo in giro per le spiagge o i boschi a cercare legni e legnetti per le nostre idee!!
Ogni volta che vediamo un tronchetto o un legno spiaggiato pensiamo già a cosa poterci creare.
E dopo bisogna passare all’azione: se il legnetto è piccolo, si pulisce e si mette nella borsa, se è grande si deve segare…!! Si, avete capito bene, noi giriamo con un seghetto che all’occorrenza tiriamo fuori!!
Dopo aver segato il pezzo di legno che ci serve, torniamo a casa e Federico (si, è lui che fa il lavoro materialmente) mette ad asciugare i legni sul terrazzo.
Quando i legni sono pronti inizia a lavorare, e non si sa mai cosa può uscire da una volta all’altra!!
Siamo Silvia e Federico, amiamo la natura e questo ci ha portato ad amare il bello che essa esprime. Ci è sempre piaciuto camminare e fotografare in riva al mare e nei boschi; in questo vagabondare abbiamo raccolto sassolini con una forma o un colore particolare, legnetti o radici portati dalle onde o cadute a terra naturalmente.
Ora quest’insieme di artistici souvenir ci hanno ispirato a realizzare oggetti da indossare, per portarsi sempre con sé un pezzo di natura. Sei sull’autobus, in mezzo all’apatia totale, con la gente che si lamenta o guarda ipnotizzata il telefonino e ti tocchi il ciondolo in legno che hai al collo che è stato realizzato da un legnetto spiaggiato e sogni, ci ricami sopra un film…. Chissà da dove viene quel legno? Quel pezzetto di vetro incastonato magari era di una bottiglia dei pirati, o magari conteneva una mappa del tesoro! Sognare non costa niente. O quel legno che era di un bosco…. chissà quell’albero da dove proveniva cosa ha visto! Lupi, amori nati alla sua ombra, il susseguirsi delle stagioni… ed ora sfregandolo, sentendo i nodi, guardando la sua grana crea un ponte con la natura, dall’autobus al bosco.
Perché DALO?Amiamo leggere ed un autore che ci piace è Wilbur Smith e il suo ciclo sui Courteney d’Africa dove spesso si parla degli Xhosa.
Gli xhosa sono sempre stati caratterizzati da una notevole apertura nei confronti di altri gruppi culturali; sono buoni commercianti e hanno instaurato rapporti stretti con tutte le popolazioni con cui sono venuti in contatto.
DALO in lingua Xhosa significa Creazioni.
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